Descrizione
Foglio A4 verticale, rinvenuto senza favorit.
Due bambolottini stilizzati, molto simpatici, cavalcanti una strana bestia a due ruote, rappresentano idealmente i due nubendi.
Cuoricini translucidi accompagnano le scritte di prammatica. Purtroppo, il nome di lui prima del nome di lei.
La stampa è a colori, a getto d’inchiostro, d’ottima qualità e fattura, il che presuppone maestranze addestrate e disponibilità economica non indifferente da parte della committenza. Sempreché non si sia riusciti a sfruttare la stampante, l’inchiostro e la carta dell’ufficio. Come già ribadito altre volte, questi lavori si facevano in pausa pranzo, lontano da occhi indiscreti, quando tutti i colleghi si erano levati di torno. Si hanno notizie di gente che veniva licenziata per molto meno, in quei perigliosi tempi bui della Prima Grande Crisi del XXI Secolo.
Coloratissimo, vivace, semplice: un cartello di una simpatia e di una allegria contagiose.
Luogo del ritrovamento
Attaccato a un palo segnaletico, segnalante un dissuasore di velocità.
Posizione strategica: l’automobilista famelico in cerca del ristorante è costretto a rallentare a causa della perfida barriera rallentatrice, e nel mentre tira l’occhio al cartello “Oggi Sposi”.
Utilità/visibilità
Eccellente.
La scelta coloratissima delle scritte rende immediatamente riconoscibile il cartello, una goccia di colore e allegria nel grigiume del traffico, delle rotatorie piene di monnezza (oppure, che è peggio, con un orrendo monumento in mezzo), degli svincoli sopraelevati, degli autovelox mannari acquattati in attesa degli ignari automobilisti.
Segni particolari
Gli studiosi del folclore del XXI secolo si stanno interrogando ormai da tempo su marca, cilindrata, modello e velocità massima della motocarrozzetta a due ruote raffigurata in codesto pregiatissimo cartello.
Fra l’altro, si deve dar conto di una scuola di pensiero che affermi come il fumetto riportante la data dell’evento fuoriesca dal fanale della motocarrozzetta, da cui si deduce che le motorette sapevano anche parlare, nel XXI secolo. Altre scuole di pensiero invece negano che le motorette possano parlare, ma solo spetazzare rumori del tipo MEMEMMEEMMMEEEEEEEEEE-MEEEEEEE, soprattutto d’estate, quando giuocoforza le finestre sono aperte e il caldo favorisce l’insonnia e il nervosismo.
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